Il ctDNA è un biomarker diagnostico e prognostico nel NSCLC
Il cancro del polmone è la principale causa di decessi per cancro in tutto il mondo. La chirurgia è il trattamento standard per il tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio precoce . Tuttavia, dal 30% all’80% di questi pazienti muore entro 5 anni dalla diagnosi. Il DNA tumorale circolante (ctDNA) è portatore delle caratteristiche patologiche del tumore originale, come le mutazioni genetiche o le alterazioni epigenetiche. L’analisi del cfDNA ha rivoluzionato inoltre anche l’approccio clinico ai pazienti affetti da cancro del polmone avanzato sottoposti a terapie mirate. Tuttavia, la bassa concentrazione di ctDNA nel sangue di pazienti con NSCLC in fase iniziale ha ostacolato nel passato il suo utilizzo per la diagnosi precoce della malattia. Con lo sviluppo di tecniche sempre più specifiche e sensibili per il rilevamento e l’analisi di cfDNA presto diventerà uno strumento abituale anche nello screening e nella valutazione dinamica del paziente. Pertanto, l’analisi del ctDNA può diventare una tecnologia utilizzata per la routine diagnostica del NSCLC per monitorare la carica tumorale e per identificare la malattia residua nascosta in fase precoce.